Cultura della legalità - Bando MUR

Memoria e riparazione: a trent’anni dalle stragi, sguardi verso un futuro di libertà dalle mafie
Memoria e riparazione - 30 anni dalle stragi

Memoria e riparazione: a trent’anni dalle stragi, sguardi verso un futuro di libertà dalle mafie è un progetto selezionato e  finanziato dal MUR con la finalità di promuovere la cultura della legalità, la condivisione dei principi costituzionali e l’impegno contro le mafie e la violenza.

 

Il progetto 

Il progetto si propone di contribuire a creare nel territorio di Bergamo maggiore consapevolezza dell’espansione del fenomeno mafioso fuori dai contesti territoriali tradizionali, compresa la Lombardia, e diffondere una conoscenza ragionata del fenomeno e del contrasto alle mafie a trent’anni dalle stragi.

Attraverso la memoria, l’incontro e la riparazione, il progetto vuole contribuire alla formazione di una comunità consapevole della storia e della necessità della lotta alla mafia, come argine alla proliferazione di un ambiente culturale favorevole alla violenta ed efferata cultura delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Programma

Il progetto si articola in tre fasi.

La prima fase è articolata in seminari, lezioni, laboratori di taglio scientifico, rivolti agli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, in collaborazione con altri enti e istituzioni del territorio che si occupano di legalità e contrasto alla criminalità mafiosa o con Dipartimenti di altre Università. L’obiettivo degli incontri sarà quello di porre in luce la netta contrapposizione tra la cultura mafiosa e i principi costituzionali, analizzando le ripercussioni drammatiche per la società. Il tema sarà posto in diretta connessione con la “questione” del carcere e con il principio della finalità rieducativa della pena, quale elemento centrale del percorso che deve essere compiuto dalla società e dal reo, nonché con la prospettiva della riparazione.

La seconda fase del progetto sarà invece dedicata alla contaminazione del sapere attraverso workshop dal taglio pratico ed interdisciplinare nei quali il contrasto al fenomeno mafioso nel territorio lombardo e orobico sarà oggetto di confronto tra studenti ed esponenti delle forze dell’ordine, della magistratura, delle Associazioni e Istituzioni, al fine di restituire alle studentesse e agli studenti una esperienza diretta del contrasto alle mafie, e stimolare in costoro la capacità di elaborare idee e proposte per realizzare un presidio permanente di contrasto alla violenza e alle mafie all’interno dell’Università degli Studi di Bergamo.

La terza fase sarà dedicata alla presentazione delle “dieci proposte per la legalità” che il progetto si propone di elaborare, all’interno di un volume che raccoglie le riflessioni a margine del lungo percorso di approfondimento.

Obiettivi

Il progetto ha due obiettivi principali. Anzitutto diffondere tra i più giovani la conoscenza ragionata dei fatti che riguardano il fenomeno mafioso, attraverso la lettura e lo studio delle fonti ufficiali (sentenze e atti di indagine) per ovviare al rischio di “mitizzazione” dovuto al filtro dei media (serie TV in particolare). Per questo motivo il metodo che si utilizzerà nella prima fase del progetto sarà quello di garantire una forma di accertamento e l’attribuzione di crediti universitari o di attestazioni solo dopo l’avvenuta verificazione dell’effettiva conoscenza.

Il secondo obiettivo del progetto è rappresentato dallo sviluppo di una coscienza critica che metta al primo posto l’impegno di ciascuna e ciascuno nel contrasto a ogni forma di violenza o di espressione di fenomeni mafiosi. La realizzazione di momenti di impegno attivo degli studenti e della comunità universitaria consentirà l’elaborazione di una serie di risultati progettuali. Tra questi, la previsione di premi per tesi di laurea sul fenomeno mafioso; la pubblicazione di un volume che contenga, oltre al resoconto delle attività progettuali, le “dieci proposte per la legalità” che saranno poi presentate al territorio e alle istituzioni in occasioni di eventi pubblici, ponendosi come momenti di ulteriore partecipata riflessione.

 

Descrizione analitica delle attività di Progetto

Al fine di raggiungere gli obiettivi indicati le attività del progetto saranno sviluppate in diverse modalità.

La prima iniziativa sarà rappresentata da un convegno internazionale nell’aula magna dell’Università in collaborazione con tutte le associazioni, gli enti e le Istituzioni coinvolte dal titolo Memoria e riparazione: a trent’anni dalle stragi, sguardi verso un futuro di libertà dalle mafie

A seguire saranno svolti i seminari di approfondimento in Ateneo (in linea di massima secondo i temi indicati nelle fasi di sviluppo del progetto). Nel corso del primo semestre dell’a.a. 2022/2023 (settembre-novembre 2022), saranno svolti 4 workshop all’interno dei corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza dove ai docenti saranno affiancate figure istituzionali e che svolgono attività in contrasto alle mafie (magistratura, forze di pubblica sicurezza, associazioni, esponenti della polizia penitenziaria e delle istituzioni carcerarie). Durante questo primo periodo sarà proposta anche la lettura, commentata dai protagonisti, delle sentenze dei processi più importanti nei confronti degli associati alla mafia. Saranno proposte più visite e incontri presso le diverse istituzioni che hanno dato la propria disponibilità ad una collaborazione (Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia, Carcere circondariale di Bergamo, Associazioni, Fondazioni).

Al fine di realizzare gli obiettivi della seconda fase del progetto, saranno organizzate attività di workshop, lezioni tematiche all’interno dei diversi corsi (in particolare proposte nei Dipartimenti di giurisprudenza e economia). In funzione di quanto fatto nella prima parte del progetto saranno affidate delle tesi di laurea (un numero indicativo compreso fra 5 e 10), anche interdisciplinari, sul fenomeno della mafia e della violenza, anche con riferimento al territorio orobico e lombardo. Saranno istituiti due premi di laurea per valorizzare chi ha svolto la propria attività di ricerca sui temi del progetto. Le attività nella forma seminariale e dei workshop saranno proposte sia presso la sede dell’Ateneo sia dell’Accademia della Guardia di finanza alle studentesse e agli studenti del corso di giurisprudenza che stanno svolgendo il proprio percorso di formazione come ufficiali.

Descrizione analitica delle fasi di sviluppo del Progetto

Prima fase: L’attività prevalente sarà di tipo seminariale e di approfondimento tramite il coinvolgimento dei protagonisti della lotta alla mafia: storia della mafia in Italia nascita e evoluzione; 2) Approfondimenti sulle storie e l’impegno personale delle vittime della mafia; 3) Attività di indagine e metodi di contrasto al fenomeno mafioso; 4) Approfondimento tecnico legislativo delle norme in contrasto alla mafia; 5) L’impatto della mafia nella società, conseguenze socio economiche; 6) I nuovi interessi della mafia (finanzia, ecomafie); 7) La proiezione del fenomeno mafiosi nell’Unione europea; 8) La giustizia riparativa nel percorso di contrasto alla cultura della mafia. In particolare, quest’ultima tematica sarà trattata con riferimento alle più recenti riflessioni dottrinali e giurisprudenziali sul tema del percorso condiviso tra vittima e autore del reato.

In questa prima fase saranno altresì coinvolte le scuole e in particolare gli istituti di formazione secondaria che per età e maturazione sono più prossimi all’eventuale percorso universitario.  

Secondo fase: workshop tematici sull’impatto del fenomeno mafioso in Italia con le ricadute per l’economia e per la vita civile impegnando le studentesse e gli studenti in percorsi propositivi, lavorando con docenti (professori, ricercatori, professionisti esperti nella materia), per l’elaborazione di idee frutto di un’attività di riflessione comune e di ricerca. Una particolare attenzione in questa seconda fase sarà dunque dedicata alla “restituzione” propositiva di idee sulla base della legislazione vigente, dunque al fine di permettere alle Istituzioni locali e nazionali di mettere in atto azioni per favorire lo sviluppo di una cultura avversa al fenomeno mafioso. In questa seconda fase sarà particolarmente interessato il corso di dottorato di ricerca Business & Law, soprattutto per quanto attiene alle ricadute della criminalità organizzata nel territorio rispetto al tessuto produttivo e alle possibili iniziative finalizzate ad una prevenzione da eventuali infiltrazioni.

Terza fase: Restituzione dei lavori attraverso un convegno conclusivo con la presentazione del volume che conterrà le dieci proposte per la legalità Memoria e riparazione: a trent’anni dalle stragi, sguardi verso un futuro di libertà dalle mafie. Diffusione tramite il sito internet dell’Ateneo del percorso compiuto nei 18 mesi del progetto. Premiazione delle tesi di laurea e assegnazione dei premi. e di approfondimento tramite il coinvolgimento dei protagonisti della lotta alla mafia: storia della mafia in Italia nascita e evoluzione; 2) Approfondimenti sulle storie e l’impegno personale delle vittime della mafia; 3) Attività di indagine e metodi di contrasto al fenomeno mafioso; 4) Approfondimento tecnico legislativo delle norme in contrasto alla mafia; 5) L’impatto della mafia nella società, conseguenze socio economiche; 6) I nuovi interessi della mafia (finanzia, ecomafie); 7) La proiezione del fenomeno mafiosi nell’Unione europea; 8) La giustizia riparativa nel percorso di contrasto alla cultura della mafia. In particolare, quest’ultima tematica sarà trattata con riferimento alle più recenti riflessioni dottrinali e giurisprudenziali sul tema del percorso condiviso tra vittima e autore del reato.

In questa prima fase saranno altresì coinvolte le scuole e in particolare gli istituti di formazione secondaria che per età e maturazione sono più prossimi all’eventuale percorso universitario.  

 

Strategie metodologiche, mezzi, strumenti e tempi di realizzazione

Il progetto prevede una durata di 18 mesi.

Le strategie metodologiche di attuazione con cui saranno perseguiti gli obiettivi che si prefigge il progetto sono incentrate sulle modalità di active learning e tecniche partecipative. A tal fine, il progetto prevede differenti modalità attuative, per le diverse tipologie di obiettivi contenuti nel progetto. Nella prima fase, rivolta alla diffusione di una conoscenza ragionata della storia e dell’evoluzione della mafia, si utilizzeranno mezzi e strumenti di interazione e dialogo al fine di garantire un attivo coinvolgimento delle/degli studenti di diversi Dipartimenti e corsi di studio (questo sarà concentrato nei primi 12 mesi). Saranno realizzati seminari di matrice più “tradizionale” interni ai singoli corsi di studio e convegni trasversali all’interno delle diverse sedi dell’Ateneo. Attraverso il coinvolgimento dei settori disciplinari di maggiore attinenza sarà organizzata anche una proiezione cinematografica serale nelle sedi dell’Ateneo maggiormente usufruibile alla città per ripercorrere attraverso l’arte cinematografica la lotta alla mafia. Ampio spazio verrà dato alla diffusione tramite canali social e in genere mediatici. Per questo motivo una parte di risorse sarà utilizzata anche per implementare la diffusione e il coinvolgimento della comunità studentesca e della società civile.

La seconda parte del progetto sarà caratterizzata da strumenti differenti, gli ultimi 6/7 mesi saranno caratterizzati dalle attività curriculari e seminariali nella forma dei workshop al fine di permettere alle studentesse e agli studenti di lavorare sulle dieci proposte che dovranno rappresentare uno dei risultati tangibili del progetto.

Collaborazioni 

Università degli studi di Catania
Fondazione Antonino Caponnetto
Caritas Bergamasca - Centro Giustizia riparativa
Associazione Carcere e Territorio
Libera - Associazione nomi e numeri contro le mafie. Coordinamento di Bergamo
Coordinamento Enti locali per la pace
Comune di Bergamo
Provincia di Bergamo